Progetto scenico luci e Regia Giuliano Scaramello
Con “Le donne gelose”, lavoro rappresentato al teatro Sant’Angelo di Venezia nel 1752, Carlo Goldoni porta in scena uno squarcio di vita veneziana, anzi, come lui stesso sottolinea venezianissima. Ècarnevale e , in una giornata concitata, tra la Frezzaria e il Ridottto si consumano baruffe, ripicche e gelosie.
Perni della vicenda sono il gioco del lotto e delle carte ed una vedova, non più giovanissima, che non intende rinunciare alla sua femminilità, alla libertà e agli agi che le derivano dal denaro; prestiti e pegni sono il suo pane quotidiano con un continuo andirivieni di frequentatori di casa sua.
La cosa preoccupa non poco mogli sospettose di essere tradite e fanciulle in attesa di marito: tutti spiano e sono spiati in un gioco teatrale fatto di malintesi, talora ridicoli e ridanciani, ma anche forieri di una graffiante ironia verso la società del Settecento.
Il personaggio della vedova Lugrezia è antesignano di quello di Mirandolina che, nella successiva “Locandiera” del 1753, dipana intricate matasse sentimentali e sociali.
La commedia, non facile da rappresentare, prevede una regia pratica e funzionale che agevola movimenti e cambi repentini di ambientazione, grazie all’uso delle luci che si aprono su differenti zone della scena, beneficiando la continuità dell’azione.
PERSONAGGI
- Siora Lugrezia, vedova
- Siora Giulia
- Sior Boldo, orefice, suo marito
- Siora Tonina,
- Sior Todero, merciaio, suo marito
- Siora Orsetta, nipote di Giulia
- Siora Chiaretta, figlioccia di Giulia
- Sior Baseggio, giovanotto
- Arlecchino, facchino
- Siora Fabia, madre di Orsetta
- Venditore di ciambelle e servi di scena che non parlano