“El ciacciaron” è una spassosissima storia che Goldoni scrive, causa un contrattempo a lui stesso accaduto, in una locanda a Bologna: un tizio diffamava la sua arte, in presenza di lui medesimo, non avendolo riconosciuto.
Goldoni, del buffo contrattempo, si avvale per scrivere una commedia, dove un certo Ottavio è un mercenario in cerca di dote e fortuna, guidato dal fido Brighella, alla fine anche lui gabbato dal suddetto.
Questo signor Ottavio, non riesce a frenar la lingua che si dice “ferisca più della spada”, e questo suo essere schietto e spregiudicato, “senza peli sulla lingua” appunto, questo suo essere sincero, quindi, dà adito a duelli, liti, equivoci e bizzarre schermaglie con le serve di casa della sua amata Beatrice; “Dire il vero non và bene” dirà la sacente Corallina.
Il suo essere loquace induce la giovane Rosaura, figlia di Pantalone, a fuggire di casa in cerca di uno “sposo”. Farà infuriare il vecchio padre.
Una commedia quindi divertente e spassosa, che si avvale di altri testi goldoniani, come il “Campiello”, nelle figure delle due zie Catte e Pasqua, “La Villeggiatura”, nelle figure di Giacinta e Vittorina, e “La Locandiera”, nel personaggio di Amalia la cuoca.
Ancora un bel viaggio nella drammaturgia goldoniana, per divertire e divertirsi.
Buon divertimento Eleonora Fuser